Per la tutela dei beni culturali e paesaggistici: ruolo e competenze dell’architetto
Abstract
Molte sono le competenze richieste a un architetto che intenda esercitare la professione nel campo della tutela dei beni culturali e paesaggistici, pure all’interno della pubblica amministrazione.
Se la figura dell’architetto resta imprescindibile nel campo dei beni culturali, pare tramontata la stagione dell’architetto autosufficiente. Le discipline che alimentano il progetto di restauro, infatti, sono tali e tante da richiedere la presenza di più specialisti.
Se la consapevolezza di dover ridurre il consumo di suolo pare costituire un nuovo paradigma nella pianificazione territoriale, i margini d’azione sul costruito si ampliano considerevolmente. A fronte pertanto dell’esigenza di riusare spazi anche molto eterogenei, il loro restauro richiede in primis un attento e accurato progetto delle destinazioni d’uso, basato su di un’approfondita conoscenza storica del manufatto. La scelta delle funzioni comporta diverse implicazioni in termini impiantistici e di consolidamento strutturale. Temi che, unitamente alla conoscenza della normativa, dovrebbero costituire il bagaglio culturale dell’architetto.
Vi è però un’altra sfida strategica per la tutela del patrimonio. È quella concernente il paesaggio e le relative trasformazioni, spesso prerogative di altri tecnici, nella maggior parte dei casi attuate con l’introduzione di elementi di mitigazione, ben distanti dal principio di corretto inserimento paesaggistico. Una sfida cui la professione di architetto non può sottrarsi.
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PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR347
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Copyright (c) 2021 Cristian Prati
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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.
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Laboratorio CROSS. Storia dell'architettura e Restauro
ISSN 2384-8898
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