Il Manifesto di una moderna architettura religiosa. La cappella di montagna di Alberto Sartoris a Lourtier

Cinzia Gavello

Abstract


La realizzazione dello spazio sacro rappresenta un unicum nella carriera di Alberto Sartoris e, allo stesso tempo, si mantiene strettamente interrelato alle sue riflessioni sull'organismo architettonico durante tutta la sua lunga attività accademica e professionale. In questo senso, le vicende legate alla realizzazione della Chapelle de Notre-Dame du Bon-Conseil, costruita a Lourtier, in Svizzera, nel 1932, sono una preziosa testimonianza della coerente applicazione da parte di Sartoris dei principi costruttivi e morali legati all'architettura funzionale, di cui egli stesso è tenace assertore fin dai primi anni trenta del Novecento. Appena terminato, l’edificio è al centro di una feroce polemica, poiché giudicato scandaloso e accusato di bolscevismo dalla critica dell'epoca.

Rinunciando a gran parte delle teorie ferocemente sostenute da Sartoris, la cappella subisce una radicale trasformazione nel corso degli anni cinquanta e sessanta, alla ricerca di quello che è stato più volte erroneamente definito come un mero “abbellimento architettonico”. 

Lo scopo di questo studio è mettere in evidenza l'attività del Sartoris-progettista attraverso lo studio delle vicende legate alla realizzazione di quel Manifesto dell'architettura religiosa moderna, nato in un contesto montano, quello di Lourtier, non lontano dal luogo in cui Sartoris è cresciuto e ha vissuto fino alla sua morte

Parole chiave


Alberto Sartoris; Cappella di Lourtier; architettura sacra, architettura funzionale

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR353

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