Borghi abbandonati come luoghi della memoria. La salvaguardia del patrimonio intangibile attraverso il cinema

Alessandra Lancellotti

Abstract


Questo contributo si propone di rintracciare le relazioni che intercorrono fra cinema, patrimonio e memoria, analizzando il possibile ruolo della produzione e narrazione cinematografica per la valorizzazione architettonica e paesaggistica. L’obiettivo è quello di chiarire quale possa essere il destino dei borghi abbandonati, ricercando gli strumenti e le metodologie più efficaci per coinvolgere il tessuto sociale che rischia di perdere, oltre al patrimonio materiale, anche quello immateriale. Di entrambi gli aspetti il cinema può in diversi modi mantenere viva la memoria.

Si propone il caso studio di Craco, borgo abbandonato del Sud Italia in provincia di Matera (Regione Basilicata). Esso ha subito il completo spopolamento a causa di una frana avvenuta nel 1963 ed è oggi coinvolto in processi di valorizzazione legati al cinema per la sua forte vocazione scenografica. Dell’identità territoriale si fece ambasciatore lo scrittore Carlo Levi con l’opera Cristo si è fermato a Eboli. Il suo immaginario è stato ricostruito anche nel film che ne ha tratto Francesco Rosi, il quale decise di ambientarlo quasi completamente a Craco, nel 1979 ancora parzialmente vissuta.  La tradizione orale dell’ultimo secolo che riguarda questo particolare centro storico costituisce un archivio vivente che va tutelato e salvaguardato come patrimonio intangibile, inteso come nucleo identitario di prassi, rappresentazioni, espressioni e conoscenze di cui sono portatrici le comunità contadine.

Rispetto a questi obiettivi, gli strumenti di registrazione visiva e sonora rappresentano i dispositivi attraverso cui guardare, trasformare e rendere fruibile il patrimonio immateriale. Il cinema e le altre forme audiovisive hanno le capacità di attivare questi processi per rileggere e reinterpretare il territorio attraverso la narrazione.

 

Abandoned Towns as Places of Memory. The Safeguard of Intangible Heritage through Cinema

This proposal aims to trace the relationship between cinema, heritage and cultural memory by analyzing the role of cinematographic production and narration to enhance architecture and landscape. The objective here is to identify the best tools and means to preserve the social fabric at risk – the tangible, as well as the intangible heritage of the abandoned towns and villages. For both aspects, cinema can act to preserve cultural memory in various ways.

The case study of Craco represents an abandoned hamlet in the southern Italian province of Matera, Basilicata. It has undergone a total depopulation process due to a landslide in 1963, and is, today, the subject of enhancement actions connected to cinema due to its strong, impressive evocative environment.

Levi’s painting and political and poetical thought were deeply affected by this region’s culture in the book “Christ Stopped at Eboli”. His vision was reconstructed in a film by Francesco Rosi, who decided to set it in Craco, which in 1979 was still partially inhabited.

The oral tradition of the last century of this particular historical context represents a living archive that needs to be preserved and protected as an intangible heritage. The tools of audio-visual recording are devices through which immaterial cultural heritage can be seen and harnessed. Cinema, among other means of expression, has the capacity to begin these processes, to reread and reinterpret the territory through narration


Parole chiave


Cinema; Regenerazione urbana; Cineturismo; Carlo Levi; Matera; Immaginario cinematografico

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR226

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.

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