La riforma organizzativa MIBAC come occasione di supporto alle iniziative dei borghi in via di spopolamento: il caso di Bova

Pasquale Faenza, Roberta Filocamo

Abstract


Tra le linee di azione previste nella riorganizzazione del Mibact (D.M. 23 gennaio 2016 n. 44) vi è l’integrazione tra cultura e turismo, perseguibile attraverso una visione unitaria e olistica delle funzioni di tutela demandate alle Soprintendenze e con la creazione di poli museali regionali, finalizzati a promuovere il proficuo dialogo tra le istituzioni e il territorio.

L'articolazione delle Soprintendenze "uniche" Archeologia Belle Arti e Paesaggio in aree funzionali, consente inoltre di supportare il Soprintendente nell'esercizio delle funzioni di tutela nel territorio di competenze specialistiche di settore che, nel caso specifico dei beni demo-etnoantropologici, risultano implementate rispetto al passato. Un interessante esempio di recupero e valorizzazione di un borgo storico e del suo patrimonio identitario è quello messo in atto dal comune di Bova, paese grecofono dell’Aspromonte meridionale. Il paese, pur avendo subito un significativo fenomeno di abbandono, non ha mai perduto il ruolo di capoluogo culturale dei greci di Calabria, per il forte senso identitario dei suoi abitanti e perché punto di riferimento spirituale dei residenti dell’hinterland, non a caso chiamato bovesia. Sono questi gli ingredienti basilari che hanno consentito, alla fine degli anni ‘90, di avviare il processo di recupero del borgo di Bova, grazie al lavoro sinergico tra il comune di Bova, gli enti di sviluppo locali, il Parco Nazionale d’Aspromonte e gli Uffici periferici del Mibac.

 

 

The Reform of the Italian Ministry of Cultural Heritage (Mibac) to Support Initiatives for the Relaunch of Depopulated Small Towns: the Case of Bova in Calabria

Among the lines of action foreseen for the reorganization of the Mibac (D.M. 23 January 2016, n. 44), the integration between culture and tourism plays a leading role in the enhancement of cultural heritage, also trough the creation of regional museum centres, aimed at promoting a fruitful dialogue between the institution and the territory. The essay focuses on an interesting example of collaboration between the Superintandence for Cultural Heritage of the province of Reggio Calabria and the local administration of Bova, a small historical centre in the province of Reggio Calabria. Bova is the capital of the Grecanic area, a territory in the south part of the Metropolitan city of Reggio Calabria, strongly characterized by the presence of Greeks in the past and the persistence of neo-Greek language and traditions. The strong sense of identity of inhabitants triggered, since the end of the 90s, a process of re-launch of the village with interventions aimed, not only at the restoration of the historic centre, but also the protection of the landscape and the Greek-Calabrian language.


Parole chiave


Paesaggio; Beni Demo-etno-antropologici; Tutela; Patrimonio Culturale; Identità

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR257

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.

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Laboratorio CROSS. Storia dell'architettura e Restauro

    

      

 ISSN 2384-8898

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