Processi creativi di AFF Architekten per una architettura sociale

Anna Rosellini

Abstract


Nel procedere ineluttabile verso una architettura che vuole sempre mettersi a disposizione della gente, gli AFF Architekten si imbattono, sin dagli anni della loro formazione, in testimonianze di vita e tracce del tempo trascorso. Ha inizio una vera e propria collezione di oggetti disparati che verranno da loro stoccati in scaffali, affiancata da quella di fotografie analogiche e digitali scattate, stampate e classificate per soggetto in schedari. Le collezioni di oggetti e fotografie producono un archivio di immagini mnemoniche costituito nella prospettiva di attivare un processo di progetto dell’architettura che sia in grado di produrre opere dotate di un grado di familiarità con i luoghi, comunque diverso dal contestualismo tardo-novecentesco, perché quei luoghi prima di tutto sono segnati, per gli AFF, dalle presenze archeologiche di una qualche piccola civiltà umana. L’articolo analizza, attraverso documenti d’archivio inediti e interviste ai membri del collettivo, l’opera degli AFF mettendo in evidenza come la loro accumulazione di oggetti e di fotografie avvenga in funzione della genesi di una architettura fondata su forme familiari che siano in grado di ricostituire una comunicazione con gli utenti e attivare in loro un sentimento di partecipazione e di scambio - una architettura “sociale” del XXI secolo.


Parole chiave


AFF Architekten; architettura sociale; archivio; collezione; objet trouvé; razionalismo

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR205

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Copyright (c) 2020 Anna Rosellini

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.

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Maria Dolores Antigüedad del Castillo-Olivares (Universidad Nacional de Educación a Distancia de España), Monica Butzek (Kunsthistorisches Institut in Florenz), Jean-François Cabestan (Université Paris 1 - Panthéon Sorbonne), Alicia Cámara Muñoz (Universidad Nacional de Educación a Distancia de España), David Friedman (Massachussets Institute of Technology), Alexandre Gady (Université Paris-IV-Sorbonne), Jörg Garms (Universität Wien), Miles Glenndinning (Scottish Centre for Conservation Studies, University of Edinburgh), Mark Wilson Jones (University of Bath), Loughlin Kealy (University College Dublin), Paulo Lourenço (Department of Civil Engineering, University of Minho), David Marshall (University of Melbourne), Werner Oechslin (ETH, Zurich, Stiftung Bibliothek Werner Oechslin, Einsiedeln), José Luis Sancho (Dirección de Conservación de Bienes Histórico-Artísticos, Palacio Real, Madrid), Dmitrij O. Švidkovskij (Moscow Architectural Institute, MARCHI)

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Laboratorio CROSS. Storia dell'architettura e Restauro

    

      

 ISSN 2384-8898

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