Abitare la fragilità: strategie per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio esistente
Abstract
I temi del risparmio energetico e della sostenibilità sono in testa a tutte le dichiarazioni programmatiche sullo sviluppo, emanate dai governi europei e di molti altri paesi del mondo.
Siamo incessantemente richiamati a modificare il nostro stile di vita e i nostri modelli di benessere che stanno determinando un esagerato e crescente spreco di energia e di risorse, così come continua a crescere l’impatto complessivo della specie umana sui sistemi naturali.
Anche il settore delle costruzioni che apparentemente sembra avere un ruolo secondario, per il fatto di "generare" produzione, consumi e servizi, ma anche essere soggetto a inquinamenti d'altro genere, è in realtà al centro dell'interesse generale e, a ragione, gli si può attribuire un ruolo primario.
Le più recenti normative ci invitano a costruire in modo sostenibile, riappropriando il progetto di tematiche per troppo tempo dimenticate quali il rapporto diretto con il sistema naturale su cui si va ad intervenire, l’ottimizzazione delle caratteristiche materiali e tecnico-costruttive in rapporto alle esigenze di protezione, l’uso di sistemi passivi di funzionamento degli edifici e la climatizzazione naturale.
Mettere il nostro paese in sicurezza è ormai un dovere e, presupposto necessario per garantire la sicurezza degli abitanti di un territorio, è la consapevolezza del rischio, che si traduce in responsabilità individuale e collettiva e la programmazione di strategie decisive e determinanti per la comunità.
Living in Fragility: Strategies for Securing Existing Buildings
The themes of energy saving and sustainability head the list of all the policy statements on development, issued by governments throughout Europe and many other countries in the world.
We are forever being called upon to change our lifestyle and our ideas of well-being that are causing an exaggerated and ever increasing waste of energy and resources, while the overall impact of the human species on natural systems continues to grow.
Even the construction sector which apparently seems to have a secondary role, due to the fact that it "generates" production, consumption and services, but also because it is subject to other types of pollution, is in reality of central interest and, rightly, can be given a primary role.
The most recent regulations invite us to "build in a sustainable way", re-appropriating the set of themes that have been forgotten for too long such as the direct relationship with the natural system on which we intervene. Recent legislation also encourages us to optimize material and technical-constructive characteristics relating to safety, to use passive systems in order to make buildings functional and to employ natural air conditioning.
Safeguarding our country from all points of view is now a duty. Being aware of the risks is a necessary prerequisite to ensure the safety of the inhabitants of a territory. This awareness must be channeled into an individual and collective responsibility, and into the programming of strategies which will prove to be decisive for the community.
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PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR187
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Copyright (c) 2019 Alberto De Capua; Valentina Palco
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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.
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Laboratorio CROSS. Storia dell'architettura e Restauro
ISSN 2384-8898
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