La lettura dello spazio attraverso la superficie: l’aula ipogea di San Saba a Roma

Silvia Cutarelli

Abstract


L’aula ipogea di San Saba a Roma, rinvenuta nell’area di sedime della basilica medievale nel marzo del 1900, costituisce un significativo esempio di trasformazione di un ambiente romano tardoantico in spazio religioso (fine VI-inizio VII secolo). Al tempo stesso, essa rappresenta un caso esplicativo per illustrare i nessi fra approcci investigativi distinti, di profilo archeologico, storico-artistico e storico-architettonico. Sin dallo scavo intrapreso dall’Associazione Artistica fra i Cultori di Architettura, infatti, il dibattito storiografico sulla sala absidata è stato alimentato da numerosi studiosi, che hanno tentato d’interpretare i resti superstiti al fine di ricostruire le vicende primitive del luogo di culto.

Il percorso conoscitivo di un’architettura storica si articola attraverso metodi d’indagine diversi, di volta in volta calibrati in funzione sia delle caratteristiche della preesistenza che delle problematiche gnoseologiche. Nel caso di S. Saba, i risultati degli scavi di primo Novecento sono stati compromessi dagli interventi realizzati durante i lavori, dal carattere frammentario dei resti superstiti e dalla limitata estensione delle indagini; gli studi successivi – relativi alle fonti storiche, ai caratteri tipologici, agli aspetti costruttivi e agli apparati decorativi della fabbrica – hanno in parte integrato i dati lacunosi rielaborando, sotto il profilo interpretativo, le tesi formulate all’inizio del secolo scorso.

Permangono tuttavia alcune questioni irrisolte, in parte attinenti alle vicende architettoniche dell’edificio; integrando gli esiti di contributi disciplinari diversi, le indagini condotte sulle superfici a vista consentono di restituire le peculiarità dello spazio primitivo e delle sue trasformazioni.

Parole chiave


S. Saba; aula absidata; ipogeo; superfici; spazio

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR066

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Copyright (c) 2018 Silvia Cutarelli

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.

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