I bunker tedeschi a difesa della Linea Galla Placidia. Conservare un patrimonio dimenticato.
Abstract
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, il timore di uno sbarco Alleato a nord della Linea Gotica, porta di accesso al cuore del Terzo Reich, spinse i comandi germanici a organizzare una linea fortificata costituita da bunker, postazioni di osservazione e strutture difensive minori quali, ad esempio, i denti di drago. Lo sbarco non avvenne e si rivelò solo parte di una strategia di depistaggio. Al termine della guerra, i bunker furono in parte demoliti, interrati o coperti di sabbia; da allora solo alcuni furono riutilizzati come magazzini o depositi. Vestigia scomode e ingombranti, fino ad ora rifiutate come patrimonio culturale, offrono oggi l’occasione per una riflessione sul loro destino.
Parole chiave
Full Text
PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR067
Refback
- Non ci sono refbacks, per ora.
Copyright (c) 2018 Chiara Mariotti, Andrea Ugolini, Alessia Zampina

This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.
........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata con cadenza semestrale dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria (Laboratorio CROSS - Storia dell'architettura e Restauro, dAeD - Dipartimento di Architettura e Design).
ISSN 2384-8898

Comitato scientifico internazionale
Maria Dolores Antigüedad del Castillo-Olivares, Monica Butzek, Jean-François Cabestan, Alicia Cámara Muñoz, David Friedman, Alexandre Gady, Jörg Garms, Miles Glenndinning, Mark Wilson Jones, Loughlin Kealy, Paulo Lourenço, David Marshall, Werner Oechslin, José Luis Sancho, Dmitrij O. Švidkovskij
Comitato direttivo
Tommaso Manfredi (direttore responsabile), Giuseppina Scamardì (direttrice editoriale), Antonello Alici, Salvatore Di Liello, Fabrizio Di Marco, Paolo Faccio, Mariacristina Giambruno, Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri, Francesca Passalacqua, Edoardo Piccoli, Renata Prescia, Nino Sulfaro, Fabio Todesco, Guglielmo Villa
. 

2.jpg)











. 
.

