Il recupero della memoria: parchi e viali della Rimembranza. Primi esiti di una ricerca in Abruzzo

Aldo Giorgio Pezzi, Patrizia Luciana Tomassetti

Abstract


L’imminenza del centenario della Grande Guerra (1914-1918) costituisce una straordinaria occasione per richiamare l’attenzione sul tema della memoria dei caduti, che negli anni immediatamente successivi fu percepito al punto tale da portare all’istituzione, in ogni comune d’Italia, di parchi e viali della Rimembranza, luoghi del ricordo fortemente identitari e di indubbia valenza storica e paesaggistica. Si trattava di ambiti urbani e periurbani in cui l’elemento antropico entrava in simbiosi con quello naturale costituito dagli alberi, da mettere a dimora in numero pari a quello dei caduti in guerra della singola località.  Nel 1926 questi luoghi furono dichiarati monumenti nazionali, tale fu l’importanza percepita dalle istituzioni e dalla collettività. Nel tempo, in particolare al termine della seconda guerra mondiale, viali e parchi, come pure i toponimi, sono stati parzialmente dimenticati e, in molti casi, radicalmente modificati. Per una damnatio memoriae che da sempre i luoghi rappresentativi dei regimi preesistenti hanno pagato, sono cambiati, mortificando così anche il profondo simbolismo sotteso ai luoghi. Sarebbe dunque necessario attuare, nel prossimo periodo e in concomitanza con la ricorrenza del centenario della I guerra mondiale, azioni di tutela e valorizzazione che partano dal riconoscimento di questo patrimonio monumentale - capillare censimento su scala regionale e nazionale, rilievi, raccolta documentaria, costituzione di linee guida per il recupero – al fine di restituire la dignità che meritano agli innumerevoli luoghi della memoria nati nel corso di pochissimi anni nell’Italia del dopo guerra. Si dà inoltre qui conto dei primi risultati del lavoro di censimento-riconoscimento dei parchi e viali della Rimembranza realizzati in Abruzzo.


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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR006

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