Gianlorenzo Bernini, Mattia De Rossi e un progetto per la cappella di San Domenico nel convento di Santa Sabina all'Aventino

Antonio Russo

Abstract


La cappella di San Domenico, collocata al piano rialzato del convento romano di Santa Sabina, è stata recentemente attribuita su base stilistica a Gianlorenzo Bernini (1598-1680). Finora la più rilevante connessione documentaria tra la cappella e Bernini era un chirografo di Clemente IX Rospigliosi (1667-1669), datato 10 dicembre 1669, facente riferimento all’intervento sull’Aventino e ad altre quattro opere commissionate da quel Papa nei suoi due anni di regno, tutte riconducibili a Bernini. Questo contributo propone ora a supporto di tale attribuzione anche una connessione iconografica costituita da due disegni, già riferiti alla cerchia berniniana ma non alla cappella in oggetto, raffiguranti una versione precedente del progetto esecutivo e riconducibili alla mano del romano Mattia de Rossi (1637-1695), il primo collaboratore del maestro in materia di architettura. Circostanza che non solo consente di dettagliare l’iter progettuale dell’opera, ma anche il modus operandi dell’anziano artista nell’ultimo periodo della sua produzione, e il grado di autonomia concesso a uno dei suoi più fidati collaboratori.

Parole chiave: Roma, Gianlorenzo Bernini, Mattia de Rossi, XVII secolo


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Roma; Gianlorenzo Bernini; Mattia de Rossi; XVII secolo

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR033

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