Centri a forte connotazione storica nell’entroterra dell’Italia meridionale: ripensare la città tra valori, vincoli fisici e opportunità tecnologiche
Abstract
Il territorio dell’Italia centro-meridionale e delle Isole nelle aree interne è punteggiato da un patrimonio architettonico e urbano in uno stato di notevole abbandono. Sono territori con molte difficoltà infrastrutturali, vincoli orografici e difficoltà di investimenti; nel tempo era sopravvissuta un’economia di sopravvivenza fortemente legata all’identità produttiva, fisica e culturale. Nuovi modelli economici e nuove istanze nel campo dell’architettura e dell’urbanistica (spazi a misura d’uomo, accessibili e inclusivi) sono certamente più opportuni e adatti alla rilettura dei centri urbani a forte connotazione storica, le cui caratteristiche sono certamente più vicine alla cultura della qualità, dell’identità, dello slow, senza comunque che oggi si rinunci alla centralità, quella che il digitale e le connessioni internet consentono a dispetto della lontananza fisica.
Lo studio attento della fisicità di questi luoghi palesa il reiterarsi di notevoli vincoli che non possono essere più considerati insormontabili. Ci vengono in aiuto le nuove tecnologie (digitale, domotica, wireless, veicolarità urbana, ecc), lo studio di soluzioni specifiche e compatibili per il riuso del patrimonio urbano ed edilizio, ci supporta il ricorso al modello contemporaneo di industria diffusa insito nella rivoluzione 4.0 che si avvale di tecnologie abilitanti nessuna delle quali necessita di effettiva prossimità fisica, piuttosto di una gestione dei flussi tra i nodi della rete e tra i partner.
New Strategies for Historical Towns in the South of Italy. Rethinking Values, Physical Constraints, and Technological opportunities
The hinterland of central and southern Italy and the Islands is interspersed with mostly neglected architectural and urban heritage. These territories present many infrastructural, orographic, and economic constraints. A survival economy had survived, strongly tied to their productive, physical, and cultural identity. New models of the economy (sustainable, responsible, circular, green, sharing, and low-cost models) and new instances in the field of architecture and urban planning (accessible and inclusive spaces built for people) are certainly more appropriate for the reinterpretation of towns with a strong historical connotation: their characteristics are closer to a culture of quality, identity, slowness, without renouncing centrality, something that digital and internet connections allow despite the physical distance. A careful study of these places shows the recurrence of considerable constraints that can no
longer be considered impossible. New technologies (digital, domotic, wireless, urban vehicle concepts, etc.) and the 4.0 revolution in the industrial field, which implies the use of enabling technologies, none of which requires physical proximity, support us in the study of specific compatible solutions for the reuse of urban and building heritage.Parole chiave
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PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR252
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Copyright (c) 2020 Antonella Mamì

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria con cadenza semestrale.
ISSN 2384-8898

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