Aggiunta di qualità architettonica all'ambiente costruito nelle strategie di retrofitting strutturale
Abstract
L’Italia è sempre stata caratterizzata da una sismicità diffusa, come dimostra il gran numero di documenti che descrivono gli effetti di antichi terremoti in molte aree geografiche della nostra penisola. Tuttavia, anche se oggi disponiamo di conoscenze precise e dettagliate, ogni terremoto ci trova inevitabilmente impreparati. A ogni stress sismico, il nostro patrimonio edilizio e infrastrutturale mostra sempre un notevole grado di vulnerabilità. I recenti terremoti dell'inizio di questo secolo hanno causato 650 morti e 60 miliardi di danni, creando un enorme impatto sulla popolazione colpita e un duro colpo alla sua economia. Eventi che ogni volta confermano l'inadeguatezza della protezione sismica nel nostro paese, che non riesce a perseguire una strategia efficace per contenere il rischio sismico entro limiti accettabili per una nazione moderna.
Tuttavia, abbiamo una conoscenza scientifica che ci permette di rivedere il patrimonio edilizio esistente attraverso interventi di “retrofit strutturale” in grado di raggiungere la resistenza necessaria per contrastare i futuri eventi sismici che si verificheranno nel nostro paese.
Quest’articolo si propone di chiarire alcuni aspetti delle diverse tipologie di “retrofit strutturale” e della qualità che questi interventi possono attivare anche nei casi di costruzioni non qualificate. Lo scopo è di analizzare una serie di casi di studio che non solo suppliscono alle carenze strutturali iniziali, ma che attraverso un processo di addizione di qualità possono trasformare positivamente il paesaggio urbano delle nostre città, in accordo a quanto specificato dall’Obiettivo 11 di Agenda 2030: Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
The Addition of Architectural Quality to the Built Environment in Structural Retrofitting Strategies
Italy has always lived with widespread seismicity, as demonstrated by the large number of documents describing the effects of ancient earthquakes in many geographical areas of our peninsula. However, even though today we have precise and detailed knowledge, every earthquake inevitably finds us unprepared. At every seismic stress, our building and infrastructure heritage always shows a considerable degree of vulnerability. The most recent earthquakes have caused 650 casualties and 60 billion euro worth of damages, creating a huge impact on the affected population and a severe blow to the country's economy. Events that each time confirm the inadequacy of seismic protection in our country, which fails to pursue an effective strategy to contain seismic risk within acceptable limits for a modern nation.
However, we have sufficient scientific knowledge to allows us to review the existing building stock through interventions of "structural retrofit" able to achieve the necessary resistance to withstand future seismic events that will occur in our country.
This article aims to clarify some aspects of the different types of “structural retrofit” and the quality that these interventions can activate even in cases of unqualified construction. The aim is to analyze a series of case studies that not only make up for the initial structural deficiencies, but which through a process of adding quality can positively transform the urban landscape of our cities, according to Agenda 2030 Objective 11: Make cities and human settlements inclusive, safe, resilient and sustainable.Parole chiave
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PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR200
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Copyright (c) 2019 Alessandro Villari; Paola Danaro
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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La rivista ha cadenza semestrale. È una rivista di Classe A (ANVUR) per l’Area 08 - Ingegneria civile ed Architettura, settori C1, D1, E1, E2, F1.
Comitato scientifico internazionale
Maria Dolores Antigüedad del Castillo-Olivares (Universidad Nacional de Educación a Distancia de España), Monica Butzek (Kunsthistorisches Institut in Florenz), Jean-François Cabestan (Université Paris 1 - Panthéon Sorbonne), Alicia Cámara Muñoz (Universidad Nacional de Educación a Distancia de España), David Friedman (Massachussets Institute of Technology), Alexandre Gady (Université Paris-IV-Sorbonne), Jörg Garms (Universität Wien), Miles Glenndinning (Scottish Centre for Conservation Studies, University of Edinburgh), Mark Wilson Jones (University of Bath), Loughlin Kealy (University College Dublin), Paulo Lourenço (Department of Civil Engineering, University of Minho), David Marshall (University of Melbourne), Werner Oechslin (ETH, Zurich, Stiftung Bibliothek Werner Oechslin, Einsiedeln), José Luis Sancho (Dirección de Conservación de Bienes Histórico-Artísticos, Palacio Real, Madrid), Dmitrij O. Švidkovskij (Moscow Architectural Institute, MARCHI)
Comitato direttivo
Tommaso Manfredi (direttore responsabile), Giuseppina Scamardì (direttore editoriale), Antonello Alici, Salvatore Di Liello, Fabrizio Di Marco, Paolo Faccio, Mariacristina Giambruno, Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri, Francesca Passalacqua, Edoardo Piccoli, Renata Prescia, Nino Sulfaro, Fabio Todesco, Guglielmo Villa
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Laboratorio CROSS. Storia dell'architettura e Restauro
ISSN 2384-8898
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