Processi sostenibili nella riabilitazione degli spazi costruiti

Giuseppina Foti

Abstract


I risultati di attività ricognitive e sperimentali sul sistema ambientale della fiumara Calopinace a Reggio Calabria, hanno implementato la discussione sulla possibile formazione di codici d’intervento sull’esistente, nel tentativo di voler promuovere un insieme di segni progettuali sorti sulle tracce delle identità riconosciute nei luoghi di osservazione, secondo regole di rilevamento e selezione delle peculiarità dei diversi casi esaminati. La sperimentazione è caratterizzata da due classi di obiettivi riguardanti i processi di rigenerazione urbana e la riabilitazione funzionale e tecnologica di organismi edilizi.

Intenzione primaria è quella di porre a fondamento, il recupero di una dimensione partecipativa, tra uomo e territorio, attraverso la realizzazione di una serie di interventi che evidenziano i caratteri del luogo, le vocazioni intrinseche, favorendo una rivitalizzazione  che possa far percepire il “luogo fiumara”, non più come segno di rottura, ma come elemento di unione tra costruito, infrastruttura e spazi naturali.

I progetti attraverso una lettura del territorio nel passaggio tra paesaggio e architettura-infrastruttura, danno vita ad uno spazio tra costruito e natura. Il criterio-guida della sperimentazione è quello di una integrazione con le caratteristiche ambientali complessive delle aree-studio, soprattutto nella ricerca di indicatori del processo di una perseguibile sostenibilità del costruito, per riqualificare e restituire qualità agli spazi di interazione, anche sociale, nella conservazione dell’identità culturale e del senso di appartenenza al territorio, utilizzando materiali eco-compatibili.


Sustainable Processes in Built Spaces’ Rehabilitation

The result of recognitive and experimental activities on the environmental system of Calopinace torrent in Reggio Calabria, have implemented the debate on the possible formation of codes of intervention on the existing, in an attempt of promoting a set of project signs aroused on the trails of identity recognized in the places of observation. The experiment is characterised by two classes of targets relating to the processes of regeneration of urbanisation and functional and technological rehabilitation of building structures, in the project definition of the specific characteristics of an architecture object and its collocation, with the formation of its architectural and material elements.

The primary intention is to lay the foundation, the recovery of a participatory dimension, between man and land, through the creation of a series of interventions that highlight the characteristics of the place, the intrinsic vocations,  promoting social and revitalization of group that can make perceive “place torrent", not as a sign of strength, but as a link between built infrastructure and natural spaces.

The projects through a reading of the territory in the transition between landscape and architecture-infrastructure, create a space between buildings and nature. The guiding principle of the experiment is that of a integration with the environmental characteristics of the study-areas, especially in the search for indicators of the process of an actionable sustainability of the built environment, to redevelop and restore quality to the spaces of interaction, also social, preservation of cultural identity and sense of belonging to the land, in environmental protection and recovery of the existing codes, using eco-friendly materials.

 


Parole chiave


Sostenibilità; rigenerazione urbana; riabilitazione architettonica

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DOI: https://doi.org/10.14633/AHR172

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ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata con cadenza semestrale dall'Università Mediterranea di Reggio Calabria (Laboratorio CROSS - Storia dell'architettura e Restauro, dAeD - Dipartimento di Architettura e Design).

  ISSN 2384-8898

    

 

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