Temi del paesaggio urbano di Napoli nell’opera di Saint-Non. La città tra mito e natura
Abstract
Sin dagli inizi del Settecento nasce un nuovo interesse per la conoscenza e la rappresentazione del territorio del Mezzogiorno, venendo prodotte iconografie di centri urbani sino ad allora sconosciuti, di cui viene posto in evidenza il contesto territoriale e paesaggistico.
Nella seconda metà del secolo, se da un lato, con i significativi progressi nel campo della topografia e della cartografia, alla tradizionale pittura “di veduta” non resta che la descrizione del dettaglio urbano, dall’altro si riscontra un’attenzione sempre maggiore per gli aspetti antropologici e sociali, per i fenomeni naturali e per le testimonianze archeologiche.
Ciò si registra anche nell’iconografia del Mezzogiorno, con le prime raffigurazioni del territorio del Regno di Napoli non ancora urbanizzato: si apre così al colto abate Saint-Non un orizzonte in buona parte inesplorato.
Ma è nella capitale che il viaggiatore francese, colpito dal fascino di una città sospesa tra mito e natura, riesce maggiormente ad approcciare al tema del paesaggio urbano, interpretandolo per la prima volta secondo l’idea del “pittoresco”, ossia di sintesi primordiale tra uomo e ambiente naturale; se, infatti, non gli sfugge il carattere incontaminato dei paesaggi meridionali rispetto all’incedere della civiltà industriale, nella capitale borbonica egli può cogliere, più che in qualunque altro luogo, i tanti segni “mitici” sparsi nel territorio della città e del suo suburbio.
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PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR078
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Copyright (c) 2018 Alfredo Buccaro
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ISSN 2384-8898
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