Incastellamento e difesa nell’alto medioevo. Documenti per la conservazione delle sopravvivenze del Valdemone siciliano
Abstract
Il saggio esamina le fortificazioni dell’alto medioevo in Sicilia, concentrandosi sulla logica strategica che ha determinato la distribuzione, la tipologia e l’evoluzione dei “luoghi forti” nella regione del Valdemone. Le strutture difensive non furono soltanto risposte di carattere militare, ma anche componenti di un più ampio sistema socio-territoriale che consentiva alle comunità di proteggere persone, risorse e bestiame durante assedi prolungati. Poiché le fonti scritte sono frammentarie, lo studio integra le testimonianze testuali con l’analisi geomorfologica, le relazioni di visibilità e la ricostruzione delle reti viarie medievali. I dati archeologici rivelano una continuità di lungo periodo dai centri tardo-romani ai siti fortificati medievali, sebbene la ricerca abbia storicamente privilegiato l’architettura religiosa rispetto alle strutture militari. Il saggio riconsidera le fasi bizantina e islamica della fortificazione, avvalendosi dei cronisti arabi che descrivono ampi programmi difensivi in tutta la Sicilia. Confrontando i siti noti con quelli citati solo nelle fonti, lo studio propone nuove ipotesi per l’ubicazione di Mîquś e Demenna, mettendo in evidenza il loro controllo strategico delle valli fluviali, dei passi montani e delle linee di comunicazione visiva che collegavano Rometta, Taormina, Aci e altre roccaforti. I rilievi con droni e le moderne tecniche di telerilevamento hanno individuato schemi di allineamento e strutture sepolte a sostegno di queste ipotesi. In conclusione, il lavoro sostiene che una rete di fortificazioni intervisibili, integrata con le difese naturali e con le risorse essenziali, abbia strutturato il paesaggio difensivo della Sicilia altomedievale. La combinazione di approcci testuali, archeologici e tecnologici offre nuove prospettive su siti poco documentati e fornisce una base per future campagne di scavo mirate.
Parole chiave
Full Text
PDFDOI: https://doi.org/10.14633/AHR415
Refback
- Non ci sono refbacks, per ora.
Copyright (c) 2025 Fabio Todesco

This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License.
........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
ArcHistoR è una rivista open access e peer reviewed (double blind), di Storia dell’architettura e Restauro, pubblicata dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria con cadenza semestrale.
ISSN 2384-8898

Comitato scientifico internazionale
Maria Dolores Antigüedad del Castillo-Olivares, Monica Butzek, Jean-François Cabestan, Alicia Cámara Muñoz, David Friedman, Alexandre Gady, Jörg Garms, Miles Glenndinning, Mark Wilson Jones, Loughlin Kealy, Paulo Lourenço, David Marshall, Werner Oechslin, José Luis Sancho, Dmitrij O. Švidkovskij
Comitato direttivo
Tommaso Manfredi (direttore responsabile), Giuseppina Scamardì (direttrice editoriale), Antonello Alici, Salvatore Di Liello, Fabrizio Di Marco, Paolo Faccio, Mariacristina Giambruno, Bruno Mussari, Annunziata Maria Oteri, Francesca Passalacqua, Edoardo Piccoli, Renata Prescia, Nino Sulfaro, Fabio Todesco, Guglielmo Villa
. 

2.jpg)











. 
.

