TESTO
Testo: Testo comprensivo di note (max 50.000 battute, spazi inclusi), in formato .doc o .docx. In file a parte dovranno essere indicati nome, cognome, eventuale istituzione di appartenenza e e-mail dell'autore (o degli autori). Nel testo il rimando all’immagine, tabella o grafico sarà tra parentesi e in tondo. Es.: (fig. 3); (figg. 2-4); (figg. 3, 6).
Margini del documento: Superiore 2,5 cm; Inferiore 2 cm; Destro 2 cm; Sinistro 1 cm.
Titolo del saggio: Calibri, corpo 18, grassetto, allineato a sinistra, interlinea esatta 21,6 pt.
Titoli dei paragrafi e dei sottoparagrafi: Calibri corpo 11, corsivo, allineato a sinistra.
Corpo del testo: Calibri, corpo 11 giustificato, interlinea esatta 13,2 pt. Capoverso rientro di 0,5 cm.
Note: a piè di pagina, numerate progressivamente a partire da 1; Calibri, corpo 10, giustificato, interlinea esatta 9,8 pt. Il numero di rimando alla nota sarà in apice, mentre a piè di pagina sarà normale. L’eventuale nota esplicativa sulla natura del saggio va inserita per prima, senza numerazione o asterischi.
Allegato documentario: Calibri, corpo 10, giustificato, interlinea esatta 9,8 pt; il cambio di carta (o foglio) va indicato inserendo tra parentesi quadre il numero della carta (o foglio) successiva.
Numero di pagina: Calibri, corpo 10, tondo, allineato a destra in basso.
ALLEGATI (in files separati).
Didascalie: Calibri corpo 9, tondo, interlinea esatta 10,8 pt; numerate in successione partendo dalla Figura 1, in formato .doc o .docx.
Immagini, tabelle e grafici: nominati con il numero di cui alla didascalia (es.: fig. 1), in formato jpg o tiff e con risoluzione 300 dpi (avendo cura che almeno una delle due dimensioni non sia inferiore a 15 cm).
Abstract: in italiano e in inglese (max 1500 battute, spazi inclusi), Calibri, corpo 11, tondo, in formato .doc o .docx ; al termine dell'abstract e separate da due interlinee bianche dovranno essere indicate cinque parole chiave in italiano e la loro traduzione inglese.
Autorizzazione alla pubblicazione: per immagini, documenti e qualunque altro allegato protetto da copyright, bisogna comunicare alla redazione l'eventuale richiesta all’Ente proprietario (filigrana, risoluzione, altre indicazioni).
CITAZIONI NEL TESTO E NELLE NOTE
Si usa il corsivo per tutte le parole di lingua straniera non di uso comune o per enfatizzare singole parole.
Si usano le “virgolette inglesi” per evidenziare un concetto o per citazioni non testuali, mentre le citazioni testuali vanno tra «virgolette caporali».
Sia le citazioni testuali brevi, sia quelle lunghe, saranno in tondo e poste tra virgolette, come sopra indicato. I segni di punteggiatura (salvo il punto esclamativo o interrogativo che faccia parte della citazione) vanno sempre posposti alla chiusura delle virgolette. La citazione nella citazione, sarà delimitata da apostrofi. Se la citazione non è integrale, inserire tre puntini tra parentesi quadre […] in corrispondenza dell’espunzione, mentre le interpolazioni andranno tra parentesi quadre [ ].
Se il brano citato supera le 3-4 righe sarà posto tra virgolette caporali e redatto in corpo più piccolo di un punto, andando a capo e rientrando il testo di un centimetro.
I riferimenti bibliografici vanno in nota nel seguente modo:
- Cognome dell’autore in maiuscoletto e l’anno di pubblicazione; a seguire e precedute da una virgola, le eventuali pagine cui si riferiscono (es.: Eco 1980, pp. 12; 15-19)
- Nel caso di due o tre autori, i Cognomi vanno separati da una virgola. (es.: Braham, Hager 1977, p. 22.
- Se il numero degli autori è maggiore di tre si indicherà il Cognome del primo seguito da et al. in corsivo.
- Se in una nota sono presenti più citazioni bibliografiche, si inseriscono in ordine cronologico ascendente di edizione, separate da un punto e virgola.
- Per il rinvio a note precedenti o seguenti si userà la dizione “vedi alla nota” seguita dal numero della nota. La dizione “vedi” si userà anche per tutti gli altri tipi di rimandi.
- Quando in due note immediatamente successive si ritrova la medesima citazione bibliografica, si usa ibidem; se la citazione differisce solo per il numero delle pagine si usa ivi, in corsivo, seguito dal numero delle pagine citate, separato da una virgola (Es.:Ivi, pp. 12-13).
CITAZIONI ARCHIVISTICHE
- Nome dell’Ente (archivio, biblioteca, ecc.) in cui è conservato il documento, la prima volta per esteso e poi in forma abbreviata. L’abbreviazione andrà indicata tra parentesi dopo la prima citazione:Archivio Centrale dello Stato si abbrevia in ACS; Archivio di Stato, Archivio Comunale, Archivio Storico Comunale, Archivio Vescovile, Archivio Arcivescovile, rispettivamente con AS, AC, ASC, AV, AA, seguiti dalla sigla della località (se capoluogo di provincia) o dalla sola iniziale della località.
Es. Archivio di Stato di Firenze (ASFI); Archivio Vescovile di Locri (AVL)
- Seguono poi l'indicazione del fondo archivistico (anch’esso abbreviabile dalla seconda citazione in poi), la serie ed eventuali ripartizioni, l’unità archivistica (filza, busta, inserto, fascio) e l’eventuale data, nonché il numero di carta/e o foglio/i pagina/e, preceduto dall’abbreviazione c. o cc., f. o ff., p. o pp. con l’indicazione r (recto) o v (verso) a seguire, senza lasciare spazi (es.: c. 3r, cc. 5v-6r). I singoli elementi saranno separati da virgole.
Es.: Archivio di Stato di Roma (ASR), Trenta Notai Capitolini, Uff. 9°, notaio Giovan Francesco Abinante, vol. 451, 25 marzo 1654, cc. 231r-266r.
Es.: Archivio General de Simancas (AGS), Estado, Nápoles, leg. 1049, 145, c. 4v.
- Se si pubblica il testo di un documento, la didascalia deve comprendere sinteticamente: tipo del documento, autore o mittente, destinatario, data (riportando, nell’ordine, anno, mese e giorno per i documenti medievali; all'inverso per quelli moderni). A seguire si appone la segnatura archivistica, seguendo le regole sopra indicate.
Es.: Apprezzo dello Stato di Roccella, Castelvetere e Fabrizia, Donato Gallarano e Giuseppe Galluccio, 13 maggio 1723, Archivio di Stato di Napoli, Archivio Carafa di Roccella, Casella 31/II, N. 3, Parte 3, sezione 1, Appendice V.
Es.: Memoria della Costruzione della Cappella fabricata nella Ven. Chiesa di S. Venanzio Della Nazione Camerinese dalla Marchesa Girolama Ruspoli e Perfezionata dal Marchese Francesco Bichi, 20 settembre 1702, Archivio di Stato di Siena, Archivio Bichi Ruspoli, b. 91, cc. s. n.
BIBLIOGRAFIA FINALE
Le citazioni bibliografiche espresse nelle note in forma sintetica, dovranno poi essere riportate nella bibliografia in forma estesa, in ordine alfabetico a partire dal cognome degli autori, separate per mezzo di un trattino dalla citazione bibliografica completa.
Nel caso in cui ci fossero due o più pubblicazioni dello stesso autore, queste andranno elencate in ordine cronologico ascendente; se ve ne fossero due o più dello stesso autore e dello stesso anno, queste si distingueranno associando all’anno di pubblicazione le lettere dell’alfabeto in minuscolo, progressivamente (es.: Eco 1980a; Eco 1980b).
Andrà redatta in Calibri, corpo 9, giustificato, interlinea esatta 9,8 pt, secondo le seguenti modalità:
Monografie:
- Iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, titolo dell’opera in corsivo, casa editrice, luogo e anno di edizione.
- Nel caso di più autori, fino a un massimo di tre, si indicheranno tutti i nomi degli autori separati da una virgola.
- Nel caso di un numero di autori superiore a tre, si indicherà solo il primo seguito da et al.
- Nel caso che il testo citato non sia una prima edizione, si indicherà il numero dell’edizione come esponente all’anno di pubblicazione (1980²).
Es.: U. Eco, Il nome della rosa, Bompiani, Milano 1980.
Curatela:
- Iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, seguito dalla dizione (a cura di), posta tra parentesi, il titolo dell’opera in corsivo, casa editrice, luogo e anno di edizione.
- Nel caso non sia presente un curatore, l’opera sarà identificata dal suo titolo.
Es.: L. Rombai, G. Ciampi (a cura di), Cartografia storica dei Presidios in Maremma (secoli XVI-XVIII), Consorzio universitario della Toscana meridionale, Siena 1979.
Es: Granducato di Toscana, 2 voll., F. M. Ricci, Milano 1994.
Atti di Convegni o Cataloghi di mostre:
- iniziale del nome dell'autore/i e/o curatori puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, seguito dalla dizione (a cura di) posta tra parentesi, titolo in corsivo, località e data del convegno e/o mostra in tondo e tra parentesi preceduti dalla dizione Atti di e/o Catalogo della mostra, casa editrice, luogo e anno di edizione.
Es.: C. De Seta, B. Marin (a cura di), Le città dei cartografi, Atti del Convegno Internazionale L'iconografia delle città dal XV al XIX secolo (Napoli, 23-24 giugno 2006), Electa Napoli, Napoli 2008.
Es: G. Beltramini, H. Burns (a cura di), Palladio, Catalogo della mostra, (Vicenza, 20 settembre 2008 - 6 gennaio 2009, Londra, 31 gennaio - 13 aprile 2009), Marsilio, Venezia 2008.
Formato elettronico:
- Nel caso di full-text via web come trasposizioni dirette dal cartaceo, si considereranno i dati bibliografici dell’edizione a stampa.
- Nel caso di risorse esclusivamente online andranno segnati i dati riportati dal sito stesso; nel caso non fossero presenti, andranno indicati: Iniziale puntata del nome dell'autore, cognome in maiuscoletto, Titolo Principale del Documento in corsivo, Eventuale versione, data di pubblicazione/copyright o data dell’ultima revisione. Indirizzo internet (URL) completo (data di accesso) tra parentesi.
Es: Spacelab Archietcts. Luca Silenti, Roberto Sargo, Riqualificazione area antistante Rocca Tiepolo e parco rimembranza, Porto San Giorgio (Ascoli Piceno), pubblicato on-line: http://europaconcorsi.com/projects/11542 (22.11.2011).
Opere in più volumi o tomi pubblicati in anni diversi:
- Iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, titolo dell’opera in corsivo, numero dei volumi o tomi in numeri arabi seguito da voll. o tt., casa editrice, luogo di edizione, date estreme della pubblicazione in tondo, separate da un trattino.
- Se si cita un solo volume, dopo la citazione dell'opera completa, segue il numero romano del volume citato, l’eventuale titolo del volume, in corsivo, e le note tipografiche riferite soltanto a quest’ultimo.
Es.: E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, 6 voll., Tofani [poi] Allegrini e Mazzoni [poi] Mazzoni, Firenze 1833-1846.
Es: E. Repetti, Dizionario geografico, fisico, storico della Toscana, 6 voll., Tofani [poi] Allegrini e Mazzoni [poi] Mazzoni, Firenze 1833-1846, vol. I, Tofani, Firenze 1833, pp. 34-37.
Opera in collana:
- se il volume fa parte di una collana, il nome di questa, in tondo, va indicato dopo l’anno di edizione, fra parentesi tonde e senza virgolette, seguito dal numero progressivo in cifre arabe, separato da una virgola.
Es.: H. Hibbard, Carlo Maderno and Roman Architecture, Zwemmer, London 1971 (Studies in Architecture, 10).
Capitolo di un libro o saggio in volume:
- Iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, Titolo del saggio in corsivo, preposizione in, e a seguire i riferimenti bibliografici relativi al volume per esteso.
- Nel caso che quest’ultimo sia già citato nella bibliografia sarà indicato in forma abbreviata come rimando.
Es.: S. Ciofetta, Lo Studio d’architettura civile edito da Domenico De Rossi (1702-1711-1721), in B. Contardi, G. Curcio (a cura di), In Urbe Architectus. Modelli, Disegni, Misure. La professione dell’architetto. Roma 1680-1750, Catalogo della Mostra, Roma, Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, 12 dicembre 1991-29 febbraio 1992, Argos, Roma 1991, pp. 214-228.
Articoli
- Articolo in rivista: iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, il Titolo dell’articolo in corsivo, la preposizione in, «Titolo della rivista» in tondo tra virgolette inglesi, numero dell'annata in numero romano se presente, seguito dall'anno di edizione in numero arabo tra parentesi tonde, numero e/o fascicolo, pagina iniziale - pagina finale dell'articolo, separati da un trattino.
Es.: H. Hager, G.B. Contini o Carlo Fontana? Osservazioni sui disegni e l’altare berninesco della Madonna delle Grazie nel Palazzo Venezia a Roma, in «Commentari», XXVII (1976), 1-2, pp. 82-92.
- Articoli di giornale/quotidiani: iniziale del nome dell'autore puntato, seguito dal cognome in maiuscoletto, il Titolo dell’articolo in corsivo, la preposizione in, il «Titolo del giornale» in tondo tra virgolette caporali, giorno mese anno, eventuale indicazione delle pagine.
Es.: R. Calandra, Nuova urbanistica per la nuova Messina, in «Notiziario di Messina», 18 dicembre 1946.
- Articolo in rivista online: laddove presenti vanno riportate esattamente le indicazioni bibliografiche prescritte nel sito stesso.
Es. PERONI, Alessandra; LAZZARINI, Giulia; SERRAU, Andrea. La chiesa di San Michelino in Foro a Rimini: storia, analisi e progetto. Conservation Science in Cultural Heritage, [S.l.], v. 13, p. 155-174, dec. 2013. ISSN 1973-9494. Disponibile all'indirizzo: <http://conservation-science.unibo.it/article/view/4184>. Data di accesso: 09 May. 2014 doi:10.6092/issn.1973-9494/4184.
- In mancanza di specifiche indicazioni bibliografiche nel sito di origine varranno le stesse regole adottate per gli articoli a stampa, aggiungendo, ove presente, il DOI, l’indirizzo internet (URL) completo (data di accesso) tra parentesi.
Es. F. Mometti, Ideologia come architettura. Manfredo Tafuri e la Storia Critica, in «Scienza & Politica», XXIV (2012), 47, pp. 107-133, DOI, 10.6092,http://scienzaepolitica.unibo.it/article/view/3841/3247, (13.11.2013).
Opere antiche a stampa
- Il nome dell’autore si riporta nella forma che compare sul frontespizio in maiuscoletto. Se il nome è ricavato da fonti diverse sarà posto tra parentesi quadre. Il titolo si può abbreviare, segnalando l’abbreviazione con tre puntini. L’indicazione dell’editore/stampatore sarà riportata normalmente prima del luogo di edizione, separata da una virgola.
Es.: A. F. Cirni, La Reale entrata dell’Ecc.mo Signor Duca et Duchessa di Florentia in Siena, con la significatione delle Latine iscrittioni e con alcuni sonetti …, Antonio Blado, Roma 1560.
Manoscritti:
- L’autore si cita nella lingua del manoscritto, indicando per esteso in maiuscoletto il nome, il cognome e l’eventuale appellativo patronimico o di origine o solo il nome, quando l’autore è conosciuto solo con quello. Se l’autore è supposto, si mette tra parentesi quadre. Il titolo, che può essere abbreviato, va in corsivo. Segue poi, il nome dell’ente che conserva il manoscritto, il nome del fondo, la segnatura (seguendo le norme per le citazioni archivistiche già esposte, eventuale titolo della sezione o parte del manoscritto analizzata in corsivo, e a seguire il numero delle carte o fogli.
Es.: Galgano Bichi, Notizie istoriche dei capitanati delle città e stato di Siena tratte da documenti e cronache senesi, Archivio di Stato di Siena, Manoscritti, D. 76, Fighine, cc. 61r-76r.