Il piccolo Jean inizia a vedere. Note da un testo di Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc sul disegno

Gianfranco Neri

Abstract


La monumentale opera teorica di Viollet-le-Duc si chiude, nell’anno della sua morte, con un volumetto sul disegno,Histoire d’un dessinateur. Comment on apprend à dessiner. Partendo da questo scritto, il saggio indaga l’essenza visionaria dell’opera dell’architetto francese, fondata su due aspetti essenziali: la ricostruzione del passato interpretato nel presente, cioè nel “progetto”, come unica possibilità per legittimare il futuro; la rilettura del Medioevo – attività intesa non come ricerca di un modello da ricopiare, ma come investigazione di un’età incontaminata dell’architettura – come processo di ricostruzione di una ”innocenza” con cui affrontare tanto la ricostruzione del Monte Bianco quanto, come il piccolo Jean, la costruzione di un mondo nuovo. Sullo sfondo di questo atteggiamento visionario, vi è il tema della Modernità, affrontato tra gli altri da Théofile Gautier e François-René de Chateaubriand, che Viollet frequentava, e del suo “addomesticamento” attraverso la decifrazione del passato.


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