Le Voyage d’Italie (1836-1837) di Viollet-le-Duc come esperienza fondamentale per la sua formazione da architetto

Simonetta Valtieri

Abstract


Il saggio analizza l’influenza del viaggio in Italia nella formazione del giovane Viollet-le-Duc. Dallo studio della corrispondenza dall’Italia e dei disegni prodotti durante il viaggio, emerge l’interesse per l’architettura, sia antica che medievale, per i monumenti rinascimentali, per i caratteristici abitati dell’Italia centrale, per i paesaggi selvaggi e sublimi dell’Etna e per quelli pittoreschi dei piccoli borghi dell’Italia centrale. Egli apprezza la varietà dell’arte italiana che raccoglie in insiemi di grandi armonia linguaggi di epoche diverse. Il viaggio in Italia è dunque un’esperienza fondamentale per il suo futuro d’architetto, non solo per l’esperienza di stili, materiali, tecniche costruttive degli edifici del passato, che saranno un bagaglio importante nella sua attività di restauratore, ma anche perché già in questa fase di prima formazione, Viollet definirà un tratto fondamentale della sua attività di architetto e teorico: l’esperienza del passato come fonte di apprendimento per il futuro.

 


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